Se ci si ama, c’è sempre un perché

Se ci si ama, c’è sempre un perché

Ogni storia d’amore, anche la più riuscita, non è forse un’invenzione? Si chiama “L’invenzione di noi due” questo bel romanzo di Matteo Bussola.

Una storia d’amore “normale” e al tempo stesso straordinaria, come tutte le storie d’amore, e, come solo alcune possono essere, spietata. Che si sgretola piano, tra le mani dei protagonisti e che Milo, la voce narrante, non vuole perdere. “L’invenzione di noi due” mette davanti i sentimenti, senza pudore, con lucidità, quella che il protagonista trova nel crescendo di azioni sempre più audaci che mette in atto per recuperare il suo amore. Un libro ben scritto che trascina il lettore fino in fondo nella vicenda. Attraverso il cieco amore del protagonista emerge, lentamente e nella sua complessità, la donna amata, così spudoratamente al centro di un universo da risultare a tratti insopportabile, a momenti splendida, dotata di una luce propria che può arrivare ad accecare.

Eppure nelle pieghe di questa storia ben congegnata si trova un messaggio che agli e alle inguaribili romantiche non può sfuggire: che se ci si ama un perché c’è sempre (e a chi non lo ricorda, l’autore dedica il libro) e che una storia d’amore sarà pure l’invenzione di un noi, ma come ogni invenzione utile, se è ben riuscita vale anche ogni sforzo.

Un’ultima nota sulla copertina: tenera e malinconica con l’emblematica illustrazione di Giulia di Rosa.